Dal 19 al 21 settembre 2025 abbiamo partecipato con entusiasmo alla prima edizione di “MINORE. Il Festival dei Beni Culturali e delle Comunità per il Patrimonio”, organizzato da Italia Nostra a Monticiano (SI), nel cuore della Val di Merse.
Tre giornate dense di eventi, incontri e condivisione, in cui si è respirato un forte senso di appartenenza e impegno collettivo. Il Festival ha rappresentato una preziosa occasione di incontro, dialogo e scambio tra le diverse sezioni di Italia Nostra, accomunate dalla volontà di dare voce a quei beni culturali “minori” che, pur spesso trascurati, sono fondamentali per la memoria storica, l’identità e la coesione delle comunità locali.
Passeggiate, visite guidate, workshop, spettacoli, conferenze e momenti istituzionali hanno animato Monticiano e i territori limitrofi, creando un percorso corale e partecipato alla scoperta di un patrimonio culturale diffuso, fragile ma ricchissimo di significati.
In questo contesto, la sezione di Milano di Italia Nostra ha avuto l’opportunità di presentare il progetto dedicato alla Conca di Viarenna, nell’ambito del percorso nazionale verso la creazione di nuove Comunità Patrimoniali, secondo i principi della Convenzione di Faro.
La Conca di Viarenna è una testimonianza preziosa e ormai residuale del glorioso sistema idraulico dei Navigli milanesi, oggi purtroppo quasi dimenticata e percepita come un bene minore. Eppure, proprio per questo, rappresenta una sfida simbolica e concreta per un nuovo approccio alla valorizzazione del patrimonio.
Il nostro progetto – sviluppato attraverso un processo partecipativo e condiviso – mira a restituire centralità a questo luogo, attivando sinergie tra cittadini, istituzioni e soggetti del territorio. Un lavoro che parte dalla consapevolezza del valore storico, culturale e urbanistico della Conca, per promuoverne non solo la tutela, ma anche una possibile rinascita, ad esempio tramite la riconnessione con la Darsena e il più ampio sistema delle acque milanesi. Un progetto che guarda al futuro, senza perdere di vista la memoria e la storia. E che afferma con forza come anche un “bene minore”, se riscoperto e curato, possa diventare motore di rigenerazione urbana e culturale.
