Comunità Patrimoniale Conca di Viarenna – Milano Città d’Acqua
Comunità Patrimoniale Conca di Viarenna – Milano Città d’Acqua
Nel giugno corso è stato realizzato un primo incontro propedeutico a fare conoscere il valore della Conca di Viarenna nel sistema dei Navigli e la sua importanza per la memoria storica e l’identità culturale della città.
Il 5 novembre 2025, gli studenti e le studentesse di alcune classi dell’IIS Carlo Cattaneo e del Liceo Artistico di Brera hanno partecipato ad una passeggiata culturale, itinerante in cuffia con voce narrante. L’attività, coordinata da un team di docenti e con gli esperti di Italia Nostra, ha rappresentato un’importante opportunità per gli studenti di accedere a fonti, informazioni e conoscenze “dal vivo”. Una prima base culturale esperienziale per rafforzare la consapevolezza e la responsabilità delle scuole nella cura e valorizzazione del patrimonio culturale inteso come eredità culturale in un’ottica di cittadinanza attiva e partecipata.
Nel corso dell’anno scolastico 2025/26, le classi coinvolte approfondiranno importanti temi come: la comprensione dei vari elementi culturali imparando ad utilizzare diverse fonti di informazioni, le possibili innovazioni delle modalità innovative di comunicazione, ma anche azioni per la riqualificazione degli spazi urbani intorno alla Conca.
Con questo percorso educativo, nel quadro delle attività del progetto “Minore: un Faro sul patrimonio culturale”, Italia Nostra Milano si propone di rafforzare il senso di appartenenza e responsabilità del mondo della scuola nei confronti delle comunità locali e suscitare il desiderio di esserne parte attiva.
Aggiorneremo sugli ulteriori sviluppi.
PRINCIPI GUIDA: COME LE COMUNITA’ ATTRIBUISCONO VALORE AI BENI CULTURALI
La Sezione Italia Nostra Milano ha redatto un documento, esemplificativo e orientativo alla diffusione e alla adozione dei contenuti e dei principali strumenti partecipativi suggeriti dalla “Convenzione di Faro del Consiglio di Europa”.
Gli Indirizzi Guida contenuti nel documento hanno avuto finalità propedeutiche ad orientamento del programma di lavoro promosso dalla nostra Sezione per la valorizzazione e la tutela di un bene storico idraulico straordinario a Milano, la Conca di Viarenna, un progetto proposto nella cornice del Programma nazionale Italia Nostra – Minore Faro.
La proposta degli Indirizzi e Criteri Guida ha già consentito il riconoscimento di Comunità Patrimoniale (CP) nella piattaforma Faro Italia, per la Conca di Viarenna, aderendo ai suggerimenti dell’art. 2b della Convenzione di Faro, che ricordiamo, punta a saldare la relazione tra cittadinanza e patrimonio culturale e in generale a creare le condizioni di una maggiore sensibilità e attenzione al processo della tutela, in un rapporto stabile tra comunità e territorio.
Gli orientamenti descritti nel Documento danno spazio alla collaborazione delle istituzioni pubbliche e organizzazioni culturali, mettendo in rete e a fattore comune, energie, responsabilità, competenze in una strategia pubblica inclusiva e partecipativa.
Un “Patto di Collaborazione” che può facilitare gli impegni necessari per riconoscere e comunicare il valore culturale, della Conca di Viarenna nel sistema dei Navigli e conseguentemente agevolare la condivisione di un programma per agire con azioni mirate alla sua valorizzazione e concreti strumenti di attuazione, protagoniste le comunità.
In Allegato il documento “Principi Guida: come le comunità attribuiscono valore ai beni culturali”
Il progetto “Rinascita e Riscoperta della Conca di Viarenna” avviato in questi mesi dalla Sezione Italia Nostra Milano, sta riscuotendo grande successo presso molti cittadini e le Istituzioni e gli enti cui stiamo proponendo di essere coinvolti. E’ stato anche presentato, in uno scenario di interessante apprezzamento, al Festival tenutosi a Monticiano (SI) dal 19 al 21 settembre 2025. Il progetto nasce nell’ambito del programma nazionale Italia Nostra – Faro “Minore” per tutelare un bene culturale straordinario, la Conca di Viarenna con la sua storia e il suo ruolo nel sistema dei Navigli.
Questo video è una pillola di quello che sarà presentato in versione integrale in occasione di futuri eventi.
Dalla copertura della Cerchia dei Navigli (1929/1930) la Conca attualmente è un manufatto emarginato, funzionalmente separato dalla vicina Darsena e si presenta impropriamente come una fontana cintata con evidenti elementi di degrado e non come un monumento in grado di comunicare la sua importante testimonianza storica. Per tale motivo Italia Nostra ha ritenuto doveroso e essenziale avviare un programma pluri-azioni, integrate con le finalità di:
Questa presentazione video accompagnata dall’audio utilizzato durante la passeggiata ripercorre il racconto con immagini di quel tratto di Naviglio scomparso rivisitando tutti i principali oggetti che un tempo si trovavano lungo questo antico Naviglio.
In tale processo fondamentale è stato anche il ruolo di alcuni Indirizzi Guida ideati per facilitare e orientare la costruzione degli impegni nel contesto del programma di lavoro avviato. Una proposta metodologica che riconosce l’importanza di spostare l’attenzione dall’oggetto bene culturale alle Comunità che possono farlo proprio nella cornice dei principi suggeriti dalla “Convenzione di Faro del Consiglio di Europa”.
Qui trovate le slide della presentazione del documento “Principi Guida: come le Comunità attribuiscono valore ai beni culturali” dell’arch. Anelisa Ricci.
Allegati
Con il sostegno dell’Associazione, il Museo Poldi Pezzoli si prepara ad avviare un importante progetto di restauro che unisce conservazione e valorizzazione.
Nel solco della sua costante attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio, il Museo Poldi Pezzoli di Milano ha dato il via al nuovo importante intervento di restauro, che sarà possibile grazie al sostegno della sezione di Milano e al Fondo Enzo Monti. L’opera interessata è il monumentale gruppo bronzeo che raffigura Pirro, Andromaca e Astianatte, oggi collocato su un terrazzo al primo piano del museo, visibile al pubblico direttamente nella terrazza del museo, uno sguardo inedito sul lavoro di conservazione e valorizzazione del patrimonio.
Il gruppo scultoreo, commissionato nel 1841 da Rosa Trivulzio allo scultore fiorentino Lorenzo Bartolini e completato da Lorenzo Vela nel 1857, illustra un drammatico episodio dell’Eneide: il momento in cui Pirro, figlio di Achille, solleva il piccolo Astianatte per scagliarlo dalle mura di Troia, mentre la madre Andromaca si dispera ai suoi piedi. Un’opera di forte impatto emotivo, che per decenni ha catturato l’attenzione anche dei passanti di via Manzoni grazie alla sua collocazione scenografica. L’opera oggi è visibile in una versione in bronzo, realizzata nel 1896 dalla Fonderia Giuseppe Ceriani, che ha sostituito l’originale marmoreo danneggiato. Nonostante lo stato di conservazione complessivamente buono, si rende necessario un intervento conservativo mirato, che sarà eseguito in situ entro la fine dell’anno, senza movimentazione dell’opera.
Si tratta di un’operazione di manutenzione specialistica, necessaria per garantire la stabilità dell’opera e prevenire fenomeni di degrado nel tempo, soprattutto in considerazione della sua collocazione esterna. Accanto al restauro, il Museo intende portare avanti anche un progetto di valorizzazione dell’opera: la recente rimozione delle tende che oscuravano la scultura ha già permesso una migliore fruizione da parte dei visitatori. Un ulteriore passo consisterebbe nella modifica del cancello in ferro che oggi ne limita la visibilità, permettendo così di aprirlo durante l’orario di visita e rendere la scultura pienamente accessibile allo sguardo del pubblico.
Sostenere questo progetto significa contribuire non solo alla tutela di un’opera di grande rilevanza storica e artistica, ma anche promuovere una cultura della cura condivisa del patrimonio, in cui conservazione e accessibilità vanno di pari passo.
La Convenzione di Faro:
Beni culturali minori: l’eredità che guarda il futuro.
Riscoperta e rinascita della Conca di Viarenna, un “Faro” sul patrimonio culturale minore.
Principi guida: come le Comunità attribuiscono valore ai beni culturali.
La Sezione Italia Nostra Milano, in occasione del progetto “Riscoperta e rinascita della Conca di Viarenna”, attuato nel Programma Minore, un “Faro” sul patrimonio culturale, presenta un documento, curato nella cornice della “Convenzione di Faro del Consiglio di Europa”, che motiva l’importanza di spostare l’attenzione dall’oggetto bene culturale, alle Comunità che possono farlo proprio.
Il processo partecipativo avviato, con il progetto Conca di Viarenna per incoraggiare il confronto e la collaborazione con la comunità interessata, ha anche consentito di proporre un insieme di Principi guida, esemplificativo e orientativo alla diffusione e alla adozione dei contenuti e dei principali strumenti previsti dalla Convenzione di Faro.
I Principi e i Criteri, che presentiamo, assegnano una connotazione specifica all’insieme delle fasi operative, mirata alla costituzione di Comunità Patrimoniali (CP). Una indicazione articolata, innanzi tutto con l’individuazione del bene da tutelare e il riconoscimento del suo valore culturale, conseguentemente con la condivisione di un programma per agire con azioni mirate alla valorizzazione del bene e con concreti strumenti di attuazione.
Una proposta aperta al confronto.
Consulta il documento in allegato.
Minore. Un “Faro” sul Patrimonio Culturale
Il terzo settore con le comunità locali per iniziative di valorizzazione.
L’iniziativa “Minore” è volta al rafforzamento delle competenze dei volontari, che si tramuta in atti concreti tesi alla salvaguardia e valorizzazione dei beni “minori”, considerati come elementi centrali della cultura e coesione sociale per la creazione di insediamenti sani e sostenibili.
Per farlo si metteranno in atto azioni mirate alla promozione del patrimonio a rischio, promuovendo interventi di restauro e valorizzazione conservativa. Ognuna delle 34 Sezioni aderenti ha indicato un bene sul quale concentrarsi, ricompreso tra le categorie prevalentemente segnalate durante i laboratori condotti in passato: Aree archeologiche, Fortificazioni, Architetture dell’acqua. L’obiettivo è dar vita a nuove Comunità Patrimoniali come descritte nella Convenzione di Faro, secondo la quale i Beni Culturali sono importanti, oltre che per il valore di testimonianza storica, artistica e paesaggistica, in virtù del valore che le persone attribuiscono loro.
Al termine dell’iniziativa è previsto un evento nazionale, durante il quale le Comunità patrimoniali avranno la possibilità di incontrarsi e dibattere su quanto realizzato ospitando esperienze ed esperti del settore. Partner del progetto è ICOMOS Italia, con il quale è stata formalizzata una ATS dedicata alla realizzazione dell’iniziativa.
Per il progetto “Minore” la sezione di Italia Nostra di Milano ha deciso di occuparsi della Conca di Viarenna. La scelta è ricaduta su questa eredità culturale per la storia e il fondamentale ruolo idraulico nella realizzazione del sistema dei Navigli, quindi nella costruzione del Duomo e nel benessere della città d’acque. Questo bene pubblico, oggi poco valorizzato e dimenticato, potrebbe essere una sperimentazione per un processo partecipativo di tutela e cura grazie a una comunità di eredità tra istituzioni, enti, associazioni e cittadini attivi, secondo le indicazioni del Consiglio d’Europa nella Convenzione di Faro.
Abbiamo organizzato due giornate all’insegna del dialogo e del confronto:
VIRTU’, BACCO E SAN SEBASTIANO
Giovedì 13 febbraio 2025
ore 18.00
Visita riservata ai soci
Chiesa di San Gottardo in Corte
(Via Francesco Pecorari, 2 – Milano)
Conversazione con il restauratore Eros Zanotti
Con un saluto di
Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano
Edoardo Croci, Presidente nazionale e della sezione di Milano di Italia Nostra
Seguirà visita al Museo del Duomo
Grazie al contributo della sezione di Milano di Italia Nostra i visitatori del Museo del Duomo di Milano (Piazza del Duomo, 12), potranno nuovamente ammirare tre capolavori in marmo di Candoglia raffiguranti: San Sebastiano, Bacco e Virtù, all’interno del percorso di visita del Complesso Monumentale.
Un restauro “a vista”, condotto in loco, per alcune settimane, all’interno della Sala 7 e realizzato da Magistri S.r.l di Eros Zanotti, su incarico della Veneranda Fabbrica del Duomo, in sintonia con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano.
Un importante quanto necessario intervento, per restituire la loro bellezza originaria a queste straordinarie sculture, opere del XVI secolo in marmo di Candoglia, utilizzato fin dalla fine del ‘300 dalla Veneranda Fabbrica per la Cattedrale milanese.
In allegato l’invito del Presidente Edoardo Croci
Italia Nostra sostiene il restauro di tre preziose opere del Museo del Duomo di Milano. Grazie al contributo della sezione milanese dell’associazione, istituita nel 1955 per la salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali del nostro Paese, infatti, da oggi, i visitatori del Museo del Duomo di Milano (Piazza del Duomo, 12), potranno nuovamente ammirare i tre capolavori in marmo di Candoglia raffiguranti San Sebastiano, Bacco e Virtù, all’interno del percorso di visita.
Un restauro “a vista”, condotto in loco, per alcune settimane, all’interno della Sala 7 e realizzato da Magistri S.r.l di Eros Zanotti, su incarico della Veneranda Fabbrica del Duomo, in sintonia con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano.
Un importante quanto necessario intervento, per restituire la loro bellezza originaria a queste straordinarie sculture, opere del XVI secolo in marmo di Candoglia, utilizzato fin dalla fine del ‘300 dalla Veneranda Fabbrica per la Cattedrale milanese.
Tre sculture e perciò tre storie uniche che scoprono di avere, sulla linea del tempo, un prezioso destino comune: la Sala 7 del Museo del Duomo, dove oggi sono custodite.
«Siamo molto felici del restauro appena concluso sulle tre sculture Bacco, Virtù e San Sebastiano, reso possibile grazie al sostegno di Italia Nostra, al fianco della Veneranda Fabbrica del Duomo già in altre occasioni. Per il Museo del Duomo, è stata un’opportunità importante “ritrovare” la bellezza di tre splendide opere che necessitavano di un intervento di pulitura, per tornare a farsi ammirare in tutto il loro splendore. Un segno concreto di un lavoro costante per la valorizzazione delle collezioni del nostro museo» – dichiara Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo e Direttore dell’Area Cultura e Conservazione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Italia Nostra rinnova così un consolidato ed importante legame con la Veneranda Fabbrica del Duomo, alla quale aveva già assicurato il proprio sostegno in occasione del restauro della Porta Pogliaghi (1998) della Cattedrale e per quello del grande Modello ligneo (2006), anch’esso conservato all’interno del Museo del Duomo.
Queste le parole di Edoardo Croci, Presidente nazionale e Presidente della sezione di Milano di Italia Nostra: «Italia Nostra è da sempre impegnata nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, culturale e artistico del Paese, attraverso una serie di restauri promossi dal Fondo Monti, frutto di un importante lascito testamentario. È la terza volta nella nostra storia che collaboriamo con la Veneranda Fabbrica del Duomo e, questa volta, abbiamo promosso il restauro di tre importanti statue del ‘500 che sono presenti all’interno del Museo del Duomo. Siamo particolarmente orgogliosi di collaborare con la Fabbrica per rioffrire ai milanesi la visione di queste opere».
L’intervento effettuato sulle tre sculture rende così nuovamente accessibile al pubblico una parte importante del patrimonio esposto in Museo, disponibile quest’ultimo anche in una nuovissima versione digitale. L’esperienza di visita prosegue infatti in rete, attraverso il nuovo Catalogo online del Museo del Duomo, composto da 846 schede ricercabili e consultabili direttamente sul sito ufficiale del Duomo duomomilano.it, all’interno della sezione Cultura e Arte.
Uno strumento di ricerca che oltre studiosi ed appassionati coinvolge tutti coloro che desiderano scoprire ed approfondire da remoto le opere custodite o ammirate durante il percorso di visita in Museo.
Il Catalogo, arricchito ogni mese di nuovi contenuti editoriali sulle collezioni, viene inoltre costantemente aggiornato, riconducendovi così tutti gli ultimi interventi effettuati sulle opere o le novità presenti nelle sale, proprio come nel caso delle tre sculture della sala sforzesca.
BACCO, SAN SEBASTIANO E VIRTÙ
Un soldato, un’antica divinità greca ed una Virtù. Così raffigurate, le tre sculture si offrono oggi al pubblico sotto una nuova luce che dona loro la possibilità di essere apprezzate in tutta la loro eleganza: San Sebastiano, giovane soldato dallo sguardo sofferente, condannato per la sua fede ad essere trafitto dalle frecce; Bacco, antico dio romano del vino che nel 2013 scopre ricovero in Museo e la Virtù, forse identificabile con la Prudenza, bellissima nei suoi drappeggi e con lo splendido diadema a sormontarle il capo, rappresentando una delle quattro Virtù cardinali della teologia cattolica.
Tre capolavori scolpiti nel marmo da mani ignote entro la metà del Cinquecento e ispirati alla ripresa dell’antichità classica che in quel periodo coinvolge anche gli artisti attivi nel cantiere della Cattedrale milanese, anche con soggetti curiosi e profani, quali ad esempio proprio Bacco.
San Sebastiano
Scultore ignoto, primo decennio del XVI secolo
Proveniente da un finestrone dell’area absidale del Duomo, il San Sebastiano è stato ricondotto a uno scultore milanese attento alle novità di Cristoforo Solari: scultore e architetto del Canton Ticino, grazie alla sua produzione contribuì a traghettare la scultura e l’architettura lombarde, ancora legate alla tradizione locale, verso il classicismo già in auge a Venezia, Mantova e Roma. Sebastiano, martire del IV secolo, è raffigurato come un giovane dallo sguardo sofferente, poggiato contro un tronco e coperto da un tralcio di vite che gli cinge i fianchi. Sul suo corpo sono visibili tre fori, dove originariamente erano inserite altrettante frecce metalliche.
Il San Sebastiano presenta riferimenti stilistici che richiamano due sculture eseguite da Solari per la Cattedrale: l’Adamo (1502-1503) e la Sant’Elena (secondo decennio del Cinquecento), dalle quali riprende rispettivamente il tralcio di vite e la capigliatura con lunghi boccoli. Entrambe le opere sono esposte in Museo nella sala del classicismo lombardo (n. 8).
Bacco
Scultore ignoto, quarto decennio del XVI sec. circa
Raffigurante il dio romano del vino, la scultura si trovava in origine sul capitello di un pilone del Duomo. Bacco è rappresentato come un giovane dalla corta chioma ricciuta e la muscolatura rilevata, con lo sguardo rivolto verso il bicchiere tenuto in alto nella mano destra. Il braccio sinistro è invece appoggiato al fianco corrispondente.
Coperto solo da un serto di pampini che gli cinge i fianchi, Bacco risulta stante su un basamento circolare; dietro la gamba sinistra si trova un tronco d’albero di sostegno.
Secondo gli studiosi, l’ignoto autore dell’opera potrebbe essere uno scultore lombardo di formazione centro-italiana, attento alla statuaria antica ma anche all’interpretazione che ne offrivano gli artisti della cerchia michelangiolesca: la posa del Bacco riecheggia infatti quella dell’omonimo capolavoro giovanile di Michelangelo (1497) oggi al Museo del Bargello di Firenze, seppure priva di quell’abbandono all’ebbrezza e di quel languore che caratterizzano l’androgina divinità del maestro.
Virtù (Prudenza)
Scultore ignoto, primi decenni del XVI secolo
La scultura è forse identificabile con la Prudenza, una delle quattro Virtù cardinali della teologia cattolica insieme a Giustizia, Fortezza e Temperanza. L’opera esposta in Museo la rappresenta come una donna imponente dallo sguardo assorto, rivolto verso la sua sinistra.
I lunghi capelli, suddivisi in due bande sulla fronte, sono sormontati da un diadema.
Stante su un basamento poligonale e abbigliata con una tunica e un manto dagli ampi panneggi, in origine la figura teneva fra le mani due oggetti, oggi non identificabili perché lacunosi.
Proveniente da un finestrone del tiburio del Duomo e ricondotta dagli studiosi a un ignoto scultore, sul piano stilistico la Prudenza è espressione di un linguaggio classicheggiante, introdotto in Cattedrale da scultori come Benedetto Briosco, Cristoforo Solari e Andrea Fusina.
IL RESTAURO AL SERVIZIO DELL’ARTE
Come accade per la maggior parte delle opere esposte all’esterno del Duomo di Milano, San Sebastiano, Bacco e Virtù, oggi custoditi negli spazi del Museo, furono soggetti per secoli agli effetti dell’azione degli agenti atmosferici e dell’inquinamento: il più evidente la perdita del caratteristico candore rosaceo del marmo di Candoglia, coperto quest’ultimo da accumuli di particellato, croste nere e depositi superficiali.
La situazione conservativa delle tre figure ha così rappresentato una validissima occasione per operare, oltre che con le più tradizionali tecniche di pulitura mediante impacco, attraverso l’innovativo intervento del laser.
La nuova strumentazione permette infatti di poter intervenire in sicurezza, puntualmente ed a distanza, evitando la diretta azione meccanica sull’opera. Questo consente una nuova leggibilità di tutti quei dettagli e finiture dell’aspetto originario prima celati, restituendo così al San Sebastiano, al Bacco e alla Virtù la loro identità artistica.
Per la foto: copyright ©Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

Tema: Interventi e Nature Based Solutions per la tutela del patrimonio storico e ambientale da ondate di calore e siccità, bombe d’acqua e alluvioni, piogge acide e specie esotiche.
Contributi e relatori: