Con il sostegno dell’Associazione, il Museo Poldi Pezzoli si prepara ad avviare un importante progetto di restauro che unisce conservazione e valorizzazione.
Nel solco della sua costante attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio, il Museo Poldi Pezzoli di Milano ha dato il via al nuovo importante intervento di restauro, che sarà possibile grazie al sostegno della sezione di Milano e al Fondo Enzo Monti. L’opera interessata è il monumentale gruppo bronzeo che raffigura Pirro, Andromaca e Astianatte, oggi collocato su un terrazzo al primo piano del museo, visibile al pubblico direttamente nella terrazza del museo, uno sguardo inedito sul lavoro di conservazione e valorizzazione del patrimonio.
Il gruppo scultoreo, commissionato nel 1841 da Rosa Trivulzio allo scultore fiorentino Lorenzo Bartolini e completato da Lorenzo Vela nel 1857, illustra un drammatico episodio dell’Eneide: il momento in cui Pirro, figlio di Achille, solleva il piccolo Astianatte per scagliarlo dalle mura di Troia, mentre la madre Andromaca si dispera ai suoi piedi. Un’opera di forte impatto emotivo, che per decenni ha catturato l’attenzione anche dei passanti di via Manzoni grazie alla sua collocazione scenografica. L’opera oggi è visibile in una versione in bronzo, realizzata nel 1896 dalla Fonderia Giuseppe Ceriani, che ha sostituito l’originale marmoreo danneggiato. Nonostante lo stato di conservazione complessivamente buono, si rende necessario un intervento conservativo mirato, che sarà eseguito in situ entro la fine dell’anno, senza movimentazione dell’opera.
Si tratta di un’operazione di manutenzione specialistica, necessaria per garantire la stabilità dell’opera e prevenire fenomeni di degrado nel tempo, soprattutto in considerazione della sua collocazione esterna. Accanto al restauro, il Museo intende portare avanti anche un progetto di valorizzazione dell’opera: la recente rimozione delle tende che oscuravano la scultura ha già permesso una migliore fruizione da parte dei visitatori. Un ulteriore passo consisterebbe nella modifica del cancello in ferro che oggi ne limita la visibilità, permettendo così di aprirlo durante l’orario di visita e rendere la scultura pienamente accessibile allo sguardo del pubblico.
Sostenere questo progetto significa contribuire non solo alla tutela di un’opera di grande rilevanza storica e artistica, ma anche promuovere una cultura della cura condivisa del patrimonio, in cui conservazione e accessibilità vanno di pari passo.











